
Palermo


palerm✱pride.2017

Piccolo racconto di fine estate
Faces… in the street (always work in progress !)

I colori ed il “calore” dei mercati di Palermo
I mercati di Palermo rappresentano il luogo ideale per un autentico tuffo nel passato e nelle tradizioni più antiche del popolo palermitano. Vi si arriva, fiancheggiando quartieri dismessi, palazzi in rovina carichi di memorie sempre più silenti, entrando in spazi segnati da porte diroccate (un tempo importanti segni di difesa della città), emblematici confini tra passato e presente, storia ed esistenza, o percorrendo strade e vicoli, ove a far da guida un intenso odore di mare proveniente dalle “balate”. I quattro mercati più importanti e storici di Palermo sono: la Vucciria, il Capo, il Borgo Vecchio, ed infine quello assai antico di Ballarò, nel cuore della città. Tra i clacson, gli ingorghi, le vie piene di negozi, i grandi magazzini, questi posti sembrano essere anacronistici e pongono immediato il contrasto tra il nuovo ed il vecchio, tra il passato ed il presente che vive nel cuore di una metropoli quale e’ Palermo.Non ci sono insegne luminose ma enormi lampade, non esiste cellophane ma cartone, i prezzi non sono attaccati alla merce, ma indicati su pezzi di legno.Il viottolo che si apre tra le bancarelle e’ stretto ed e’ spesso reso impraticabile dalla folla.Qui non c’e’ musica in sottofondo, anzi, la musica la creano i venditori che con le “abbanniate”, a gran voce, in un dialetto incomprensibile per lo straniero, invitano ad acquistare il prodotto oppure cantano canzoni e, di tanto in tanto, si lanciano commenti da una bancarella ad un’altra.Sarete coinvolti anche voi, vi inviteranno ad assaggiare la frutta, vi accoglieranno con un sorriso e vi faranno partecipi del buon umore che, ogni giorno, aleggia in questi luoghi.Nei mercati si scopre la vita pulsante della città,cultura e conservazione delle tradizioni.
Foto scattate durante il raduno del gruppo facebook Fuji X Series Club Italia del 27/09/2014 , buona visione !

L’Antico Stabilimento Balneare di Mondello
Lo Stabilimento Balneare venne progettato dall’architetto Rudolf Stualker, che disegnò un’ampia piattaforma su piloni immersi nell’acqua. Il lavoro era stato originariamente pensato per la città di Ostenda, ma venne spostato nella la località siciliana a causa della maggior bellezza del paesaggio di quest’ultima. La realizzazione fu affidata all’impresa di Giovanni Rutelli, figlio del noto scultore Mario Rutelli, che riuscì a costruire un edificio resistente all’azione corrosiva dell’acqua e della salsedine. La struttura venne decorata con volute, fregi, sculture, vetrate e colori vivaci, così da risultare elegante oltre che funzionale per i bagnanti. L’edificio, unico nel suo genere, rappresenta una delle opere architettoniche in stile Art Nouveau più belle d’Europa.Nel 1933 la società ha cambiato nome in seguito alla cessione del ramo trasporti al Comune di Palermo e oggi è conosciuta come Mondello Immobiliare Italo Belga S.A. Ha in concessione la spiaggia di Mondello.Durante la Seconda guerra mondiale, lo stabilimento fu utilizzato come quartier generale, prima dai fascisti e dall’esercito tedesco, e poi dalle forze alleate. Gli Alleati traslocarono la maggior parte del mobilio a Villa Igiea, prestigiosa residenza utilizzata dagli americani. Per mesi furono reclamati 1.693 pezzi di posateria di pregio, tutto il corredo di pentole e casseruole, tovaglie in lino, sedie, sgabelli e poltrone, oltre ai danni riportati da sovraporte, finestre e tavoli.Nel 1995, la struttura fu restaurata sotto il lavoro dell’ingegnere Umberto Di Cristina con i fondi della Società Italo Belga, riuscendo a riportare tutto all’antico splendore e a riesaltare i colori, dal blu oceano al rosso ruggine.