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Grazie SanMmastianu Grazie ! A.D. 2020

La festa cade sempre il 20 di Gennaio. Sin dal primo mattino si riuniscono davanti la chiesa di Santa Maria Assunta e per le vie del paese i “nudi”. Loro sono i devoti di San Sebastiano, cioè coloro che hanno fatto voto ad esso. Gli uomini, scalzi, vestono tutti di bianco con un fazzoletto legato al cinto in modo che due punte di esso scendano sul davanti, le donne sempre di bianco vestite portano il fazzoletto in testa e ad esse, come anche ai bambini, è permesso indossare delle calze sempre di colore bianco. Ciò come ricordo e simbolo della nudità di Sebastiano durante i due martiri. Ai nudi soltanto è permesso portare in processione il Santo posto sulla grande vara lignea finemente intagliata e decorata.Al rito religioso in onore di San Sebastiano Martire , partecipa anche il Sindaco di Tortorici con la giunta, continuando una secolare tradizione che prende il nome di Senato. I Giurati nel ‘600, i Senatori nel ‘700 e i Sindaci dal ‘800 in poi (autorità politiche nella Città), preceduti dai mazzieri si recavano in Chiesa consegnando, in segno di omaggio al Santo, le chiavi della Città.Conclusi i riti nella chiesa di Santa Maria Assunta il Santo viene portato in processione per le vie del paese, in primo luogo al fiume Calagni dove avviene la benedizione da parte del parroco. Successivamente si effettua la “questua” per  le vie della città. Alla fine della giornata, il Santo viene portato nella chiesa di S. Nicolò dove resterà sino alla domenica più vicina al 28 Gennaio, l’Ottava, durante la quale verrà di nuovo portato in processione  e sarà  ripresa la questua  in modo da ricoprire l’intera area cittadina. Il Santo viene infine riportato nella chiesa di Santa Maria Assunta dove, prima di rientrare, i nudi, fanno eseguire alla vara 3 giri della piazza con il tipico e suggestivo “balletto”.La festa si considera conclusa il lunedì seguente all’ottava, giorno in cui si svolge la cosiddetta “Missa du Pirdunu”durante la quale si effettua la sostituzione del cotone nel Reliquiario di San Sebastiano e la distribuzione dei frammenti ai fedeli.

 

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Le Maddalene – A.D. 2019

Le “Maddalene” di Militello Rosmarino (Me) , donne nubili vestite di nero, con il volto coperto e con in testa una corona di spine, accompagnano in processione la Vergine Addolorata e la croce con il Cristo. Un rito penitenziale, quello che si svolge il Venerdì Santo nella piccola cittadina dei Nebrodi, rimasto immutato nei secoli. Lungo i quartieri del paese, con devota commozione, il simulacro di Gesù Crocifisso viene portato a spalla dai “Giudei” e seguito dalle “Maddalene”, che reggono la croce a mezzo di apposite funi. Il simulacro dell’Addolorata viene invece sorretto  da soli uomini. Le Maddalene, quattro donne nubili vestite di nero, con il volto coperto e con in testa una corona di spine come segno di penitenza, sono rappresentate da donne appartenenti a diverse fasce sociali che, per voto o devozione, reggono a guisa di funi la croce di Gesù Crocifisso. Nessuno conosce i loro nomi né il luogo della loro vestizione. Accompagnano i simulacri stringendo al petto un piccolo crocifisso. I Giudei, otto uomini a capo scoperto che indossano una tunica blu scuro, rappresentano una tradizione dei riti pasquali in diverse località della Sicilia. A Militello Rosmarino portare in spalla il fercolo di Gesù è una carica onorifica che si trasmette per successione primigenia mediante testamento olografo.I giudei si assumono l’onere del trasporto a spalla del simulacro di Gesù Crocifisso e osservano un rigidissimo digiuno che viene interrotto a fine processione ,come da tradizione, nella chiesa del Crocifisso, mangiando un biscotto al lievito e bevendo un bicchiere di vino.