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“RACCONTI IN CUCINA” a cura di Delia Altavilla

Dalla prefazione del libro :

Il progetto “Racconti di cucina” è stato, fin dall’inizio, una grande sfida raccolta dagli operatori e dagli utenti, appartenenti ad enti e “mondi lontani”, che si sono ritrovati con tanta voglia di realizzare qualcosa insieme, superando confini apparentemente invalicabili. Affinché tutto questo si potesse realizzare, quale migliore posto se non il cuore di una casa, la cucina? Quale migliore occasione se non la preparazione di un pasto e la condivisione di un pranzo, mentre le parole si intrecciano agli odori, le storie di vita ai ricordi, le mani ai pensieri? E’ nato così questo progetto, promosso dalla sede INAIL di Palermo insieme all’Opera Don Calabria, una cooperazione ricca ed intensa capace di abbattere quelle barricate che spesso separano il pubblico dal privato. L’INAIL, infatti, nell’ambito del sistema di tutela globale ed integrata dei lavoratori infortunati o affetti
da malattia professionali, fornisce prestazioni non solo economiche e sanitarie, ma anche promuove progetti riabilitativi, volti a favorire il reinserimento familiare, lavorativo e sociale dell’assicurato.
L’iniziativa ha previsto l’attivazione di laboratori occupazionali di cucina e di narrazione, guidati rispettivamente da uno chef e da un pasticciere, Filippo e Nicola, entrambi con disabilità sul lavoro, e da una conduttrice esperta, Delia, che ha seguito l’attività di scrittura. Attraverso i laboratori è stato possibile attivare uno di quei rari e preziosi momenti in cui si realizza un incontro profondo di varie umanità.
Ragazzi stranieri non accompagnati, africani e bengalesi, involontari protagonisti di un esodo epocale, lontani dai loro affetti, portatori di viaggi e dolori inenarrabili.Uomini privati della loro libertà e della loro stessa vita, perché resi schiavi dalla droga. Uomini che lottano per ridare un senso alla propria vita ed al proprio corpo dopo quel terribile giorno in cui, per un incidente sul lavoro, la loro vita è stata segnata da un prima e da un dopo tutto da costruire. Giovani e uomini alle prese con sfide durissime, che ci hanno insegnato, con grande dignità, che cosa significa perdere tutto e trovare la forza di ricominciare da zero.
Il contesto della comunità e la tipologia delle attività hanno dato una forte spinta aggregante e offerto un’opportunità di apprendimento creativo: è emerso, fin dall’inizio, un senso di empatia tra i partecipanti, che ha orientato le energie e le motivazioni di ciascuno verso una possibilità di incontro “alla pari” con altri “compagni di viaggio”. Mentre si lavorava ai fornelli o attorno al lungo tavolo, dove si consumava il pranzo
preparato insieme o si condividevano i brevi testi scritti, carichi di ricordi ed emozioni, i percorsi di ciascuno si sono incrociati, creando una trama “saporita” di relazione, di incontro e di aiuto reciproco, scambiato così, semplicemente, tra una portata e un’altra…
Tante le emozioni che hanno attraversato la cucina della comunità di Sant’Onofrio, divenuta spazio di incontri, di racconti di vita, dove la tristezza man mano si stemperava con lo zafferano o il curry, dove intorno al tavolo del refettorio, mentre si tagliavano gli ortaggi, si ritrovava, attraverso il fare, la dimensione dell’essere insieme, della condivisione, dell’essere persone insieme ad altre, dimensione che per motivi diversi, è spesso andata perduta nel tempo. Così qualcuno, anche se per un attimo, ritornava a sentire il sapore di casa, altri il piacere della propria dignità di uomo.
Questa l’atmosfera che tutti noi, operatori e non, abbiamo respirato nei giorni del laboratorio, “assaporando” piatti prelibati e “gustando” la gioia dell’incontro, condividendo a piene mani che i pregiudizi ed i falsi confini è possibile superarli solo se non si smette mai di sognare e di andare al “cuore” delle cose.

Il sottoscritto alla prefazione non aggiunge nulla tranne che dei ringraziamenti….al Dott.re  Ettore Cutrona (direttore della Comunità Terapeutica Opera Don Calabria) ed alla Dott.ssa Tecla Scandura (direttrice dell’Area Prevenzione Casa di Termini Imerese) per l’opportunità datami , alla Dott.ssa Stefania De Luca ( funzionario socio-educativo della Sede INAIL di Palermo) per la “fiducia” , alla scrittrice Delia Altavilla ed al graphic designer Emanuele Pistola per la loro preziosa e gentile collaborazione ed infine al Dott.re Francesco Chianello (educatore Opera Don Calabria) il quale mi ha fatto conoscere questa realtà….un mondo apparentemente lontano dal nostro ma quanto mai vicino se non fosse ,a volte, per le nostre “barriere mentali” !

Concludo  complimentandomi e ringraziando dal profondo del cuore i corsisti ovvero i veri protagonisti nonchè i narratori di questa meravigliosa avventura :

Filippo Di Leonardo,Nicola Cinà,Giuseppe Ciresi, Francesco Ammirata,Andrea Fantaci,Vincenzo Dominici, Salvo Campanella,  Gianluca Santangelo,Antonio Tomasello,Mousa Demble, Misbha Uodion,Rahman Mamunur.

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